PREMESSA

Da molto tempo nel nostro Paese si dibatte di “cultura della legalità”, concetto che si è affermato con forza a partire dai gravi eventi degli anni 80/90. È in quel periodo che emerge l’urgenza di promuovere una maggiore coscienza civile, democratica e solidale, nella consapevolezza che le misure in ambito penale e amministrativo da sole non sono sufficienti ad ostacolare fenomeni come la criminalità organizzata.

È fondamentale promuovere la pratica della legalità, insegnare a riconoscere diritti e doveri, diffondendo il rispetto dell’altro, delle regole e delle leggi nei diversi contesti urbani e all’interno delle comunità scolastiche. Il nostro impegno non può essere una parentesi nella quale entriamo ed usciamo, un impegno di una mattina o di un anno scolastico, ma un impegno nel tempo, dove noi adulti diventiamo i compagni di viaggio dei ragazzi. Certo, le difficoltà sono tante, ma vale la pena affrontarle con serenità nell’interesse di tutti e in particolare dei giovani.

Partendo dalle motivazioni sopra citate, il percorso “Giovani per il sociale- Non c’è legalità senza cultura” si propone di offrire ai ragazzi, la possibilità di:

  • Conoscersi come persona;
  • Costruire la propria identità personale e sociale;
  • Aumentare la propria autostima incoraggiando comportamenti di autoefficacia e di assertività;
  • Conoscere ed essere protagonista attivo del proprio territorio.

IL MODULO

Tra le diverse attività, all’interno del laboratorio di Arte e tradizioni, vi è il modulo “Mettiamo(ci) in scena…la Legalità” che è nello stesso tempo un percorso formativo, uno spettacolo itinerante, una sinergia tra teatro, istituti, comunità, scuola e società civile, attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale inteso in senso allargato, ossia beni, tradizioni, balli e canti popolari. Il teatro, la musica, la danza si rivelano dunque un mezzo per denunciare e raccontare attraverso i loro linguaggi, le testimonianze di coloro che, attraverso le loro esperienze di vita, hanno scelto un percorso di giustizia e legalità. L’intero percorso vedrà “la legalità” trattata da un punto di vista storico, creativo, espressivo, teatrale, musicale.

Il modulo è strutturato su più incontri, e prevede un evento finale che sarà la “rappresentazione in scena” di quanto curato durante gli appuntamenti preparatori, come di seguito programmati:

Un primo incontro prevede “l’accoglienza” e la presentazione del progetto e del gruppo. Gli incontri successivi saranno poi scanditi dai tempi di un “Diario di bordo” che prevede:

  • Appuntamenti di lettura animata del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando, libro ispirato a G. Falcone
  • Cineforum: Per questo mi chiamo Giovanni
  • Performance teatrali: i ragazzi saranno protagonisti attivi, saranno attori, musicisti, ballerini, fotografi, pittori, artisti.
  • Mettiamo in scena ciò che abbiamo appreso: piccola drammatizzazione sul tema della legalità, nello specifico saranno girate delle scene che racconteranno il libro “Per questo mi chiamo Giovanni”

DESTINATARI

  • I beneficiari diretti di questo modulo saranno i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni, iscritti al progetto che hanno aderito al modulo;
  • Beneficiari indiretti: scuola, famiglia e comunità, tutti raggiungibili con l’evento di presentazione “Mettiamo(ci) in scena…..la Legalità”.

RISULTATI ATTESI

Sviluppare un corretto approccio alla legalità ed alla cittadinanza attiva e responsabile attraverso l’interiorizzazione dei concetti di “rispettare se stessi” e “rispettare gli altri”.

SPAZI

Le attività si svolgeranno presso le sedi che di volta in volta saranno individuate come le più appropriate al tema. Spazi all’aperto, luoghi suggestivi, aule scolastiche etc.

 

LA LOCANDINA DELL’EVENTO

 

 

LA COPERTINA DEL LIBRO

 

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