Le statue conosciute con il nome di “Varette”, diminutivo del termine dialettale calabrese “vara”, ossia fercolo, appartengono all’artista napoletano Francesco Biangardi (Napoli, 23 febbraio 1832 – Caltanissetta, 21 febbraio 1911) ed al figlio di questi, Vincenzo (Napoli 1861 – 1890).

Francesco Biangardi

   Si tratta di undici gruppi statuari, per un totale di 29 statue lignee, raffiguranti la Passione di Cristo, i cosiddetti Misteri, che il Venerdì Santo attraversano le vie cittadine, portati a spalla, dalla chiesa Matrice fino alla chiesa del Calvario.

   Essi furono realizzati in due tempi, a Cittanova ed a Caltanissetta, dal 1864 al 1893, ed andarono a sostituire alcuni Misteri già esistenti, ma di cartapesta e ormai logorati dal tempo. A rivolgersi al Biangardi, esponente della scultura presepiale napoletana, fu il Priore della Congrega del Preziosissimo Sangue della chiesa di San Girolamo, Camillo Palermo, probabilmente dopo aver ammirato a Napoli le opere dell’artista, tra cui una statua identica all’odierna Varetta della “Pietà”.

   In genere, le opere venivano eseguite prima in piccoli esemplari, riproducenti in scala le caratteristiche proprie, e poi realizzate di grandezza normale. Oggi questi bozzetti di grande valore artistico sono disseminati in diverse famiglie cittanovesi e uno di questi, raffigurante la “Pietà”, è conservato nella chiesa di San Giuseppe.

   Le botteghe dei nostri artigiani, ad esempio quella degli Scionti in via San Girolamo, di Biagio Tucci in corso Italia, oltre alla chiesa di S. Cosma, erano i luoghi dove il Biangardi scolpì alcune delle sue statue. Al cittanovese Girolamo Scionti, il Biangardi affidò l’esecuzione delle croci e della bara del “Calvario”. Fu lo stesso Scionti a riparare la “Pietà” quando, per la rottura di una barra della bara, la statua cadde, spaccandosi in due, durante una processione.

Elenco dei diversi gruppi:

Statua del Cristo morto (1821, comprata a Napoli, non si conosce l’autore);

  • L’orazione nell’orto degli ulivi (1865);
  • La flagellazione (1865);
  • La coronazione di spine (1865);
  • L’Ecce Homo (1892, scolpito a Caltanissetta);
  • La Caduta (1865);
  • Il Calvario (le tre Croci, 1893, scolpito a Caltanissetta . Il Cristo è del figlio Vincenzo);
  • La deposizione dalla croce (1868, eseguita nella Chiesa di S. Cosma);
  • La Desolata (1883);
  • La Maddalena (1867);
  • La Pietà (1866);
  • L’Addolorata (1895).

   Caratteristica comune a tutte le statue è la ricerca dell’espressività nei volti e nei gesti dei vari personaggi. Basti guardare la compostezza mesta e sublime che traspare dal volto e dal corpo del Cristo; l’espressione straziata, ma mai scomposta della Madonna; il pallore del suo viso e l’abbandono delle sue membra, quando siede a terra semisvenuta; e infine la ferocia e la crudeltà sanguinaria dei carnefici, espressa attraverso i loro sguardi accigliati, le guance arrossate e le labbra contratte che si aprono all’oltraggio.

   Notevole, infine, la capacità dello scultore nel comporre i singoli gruppi: ciascuno di essi, infatti, non risulta un insieme di figure scolpite separatamente e poi giustapposte le une alle altre, ma una scena concepita ed eseguita con visione unitaria ed armoniosa.

   Notevole, a tale riguardo, il gruppo della Deposizione, in cui l’autore è riuscito a disporre, in uno spazio limitato, ben sei figure senza sminuire l’importanza dell’una a vantaggio dell’altra; anzi le tre figure superiori, in movimento (quelle dei discepoli e del corpo esanime del Cristo), sono susseguite da quella in basso, armoniosamente statica, della Madonna che aspetta che le venga restituito il Figlio.

   Il 30 settembre 2013, nel giorno delle celebrazioni del Santo Patrono di Cittanova, l’Amministrazione Comunale, guidata dal dottor Alessandro Cannatà, e la Parrocchia San Girolamo, retta dall’arciprete don Giuseppe Borelli, hanno inaugurato il Museo delle Varette, nella struttura sita in Via Zito, alle spalle dell’ex mercato coperto, che ospita dieci degli undici gruppi scultorei del Venerdì Santo, alcuni recentemente restaurati. La “Pietà” rimane custodita nella teca della chiesa Matrice.

In occasione della V edizione delle Mattinate FAI per le scuole, il museo delle Varette è stato scelto dalla Delegazione FAI della Locride e della Piana, quale meta da far visitare alle scolaresche, guidate da loro coetanei, gli Apprendisti Ciceroni, allievi dei Licei di Cittanova -Scientifico Statale “Michele Guerrisi” ed Istituto d’Istruzione Superiore “Vincenzo Gerace” Liceo Classico e Liceo Artistico.

La visita si è svolta il 2 dicembre 2016, quando erano in corso i lavori di restauro, realizzati nella modalità del cantiere aperto, del gruppo processionale raffigurante “La Pietà”.

Nei medesimi locali del museo, per l’occasione, è stata allestita la mostra di opere pittoriche e etnofotografiche, realizzate dagli stessi Apprendisti Ciceroni per l’importante opera di valorizzazione e divulgazione della tradizione e dell’intero patrimonio cittadino.Il museo aderisce alla giornata regionale dei musei, in cui vengono garantiti l’accesso gratuito e la visita guidata.

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