La monumentale chiesa di san Rocco sorge all’estremità orientale di Cittanova, nel luogo dove un tempo vi era l’antico complesso monastico di San Pasquale dei Padri Alcanterini, andato completamente distrutto dopo il terremoto del 1783.

   La sua costruzione cominciò a partire dal 1835, su progetto dell’architetto Vincenzo Tarsitani e per volontà del notaio Vincenzo Zito. La morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1854, lasciò incompleta la chiesa, che fu poi portata a termine cinquant’anni dopo, per volere di Don Girolamo Pietropaolo.

   Durante questo lungo lasso di tempo, il progetto originario subì sostanziali modifiche, tra le quali la più rilevante fu quella del prospetto principale.

   La facciata, infatti, come denunciano alcuni aspetti strutturali-architettonici, era stata inizialmente progettata lungo la strada che univa Cittanova allo Jonio, attraverso il passo del Mercante, quindi dalla parte opposta rispetto all’attuale.

   La chiesa fu costruita con le elemosine dei devoti e con il legname donato dal Comune di Casalnuovo e dalla principessa Maria Grimaldi.

   A croce latina e transetto corto, è  la più grande architettura sacra a navata unica dell’intera Piana di Gioia Tauro.

All’interno della chiesa si conservano due statue lignee di “San Pasquale” e “San Rocco”, databili entrambe al XVIII sec. e molto probabilmente appartenenti al distrutto convento di San Pasquale. Dello stesso complesso si salvarono anche un calice di argento cesellato ed una colonna di pietra sormontata da una croce in ferro, oggi ubicata sul sagrato della chiesa[1].

Il soffitto, a cassettoni, è adornato da tre tele raffiguranti “San Pasquale”, “San Rocco tra gli appestati” e “San Rocco tra gli angeli”, opere del pittore Giuseppe R. Moretti.

La chiesa di san Rocco custodisce al suo interno un’altra magnifica opera d’arte: il grande organo a canne, fortemente voluto da Don Girolamo Pietropaolo e realizzato dalla ditta Bussetti, tra il 1917 ed il 1919. Sottoposto ad  un lavoro di restauro, fu riconsegnato ai fedeli nel settembre del 2005.

Nel settembre 2012 fu inaugurata anche la monumentale porta in legno costruita in provincia di Vicenza dalla rinomata ditta dei Fratelli Ferronato.

I festeggiamenti in onore di san Rocco ricorrono nella terza domenica di settembre ed un tempo, per volere del notaio Vincenzo Zito, nei tre giorni precedenti la festa, fu istituita una fiera comunale di animali, approvata da Ferdinando II di Borbone con decreto del 25 dicembre 1843.

All’interno della chiesa, ogni anno viene rappresentato il Mistero della Natività di Gesù con l’allestimento di un presepe storico, di straordinario fascino, grazie alla capacità creativa di Giuseppe Furfaro, un vero e proprio figlio d’arte in materia, visto che il padre, il priore della chiesa, prof. Domenico Furfaro, ha insegnato a diverse generazioni l’arte di allestire un presepe.

Prezioso è anche l’aiuto di alcuni giovani cittanovesi.

Realizzato su un piano di 32 mq, con tavole, sughero e muschio, è animato da circa 120 statuine restaurate, di ottima fattura artistica, appartenenti a quattro scuole diverse così suddivise:

1) SCUOLA PAESANA (opere realizzate tra il 1912 ed il 1983):

Tutte le statuine sono modellate in creta. Alcune raffigurano personaggi tipici cittanovesi, realmente esistiti e vissuti nei primi decenni del 1900. Sono opere del priore Michele Avenoso (1912-1939), come ad esempio, il pastore con la bisaccia, conosciuto per le buonissime ricotte che portava in paese, l’angelo che dà l’annuncio ai pastori e tre pregiatissimi magi. Altre statuine sono opera di “Batallo” Caruso (1912-1939) e del Signor Antonio Raso (1983).

2) SCUOLA NAPOLETANA:

Si tratta di statuine tutte modellate in creta, realizzate tra il 1935 ed il 1955. Hanno una diversa tecnica di colorazione, più acquerellata rispetto a quelle di scuola paesana, e tra loro ricordiamo “la raccolta della matassa in gomitolo”, “l’offerta di lenticchie” e “la spaghettata”.

3) SCUOLA LECCESE:

Sono statuine tutte in cartapesta di ottima fattura artistica, risalenti al periodo che va dal 1930 al 1935. Rappresentano Erode ed Erodiade e la scena cruenta dei soldati impegnati nella strage degli innocenti, con le spade intrise di sangue e le madri che guardano i propri figli con lo sguardo stravolto dal dolore.

4) SCUOLA NAZIONALE:

Alcune di queste statuine sono modellate in gesso, altre in telo – plastica o altro materiale; furono prodotte tra il 1950 ed il 1985. Tra loro ricordiamo la splendida Natività ed i pastori in adorazione.


[1] Alla base della Colonna con la Croce si legge :«MISE. ET PROVI. DEI A. D. 1774» (Per la misericordia e provvidenza di Dio. Si vuole che questo antico monumento fosse fatto costruire dai Padri Alcanterini quale confine della comunità di Casalnuovo con il Convento stesso. Scrive R. Keppel Craven in A tour through the Southern Provinces of the Kingdom of Naples: «Nel terremoto del 5 febbraio 1783 a Casalnuovo ogni edificio fu raso al suolo. Una croce e una sola fontana rimasero alla loro posizione originale, o per stimolare la devozione o per esercitare la gratitudine».

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