Fu edificata intorno alla metà dell’Ottocento, per volere del notaio Tommaso Marvasi.

   Sorge a Nord dell’abitato, sui luoghi ove era una cappelletta lignea costruita dalla famiglia Deleo, tra le prime ad insediarsi nel territorio, poi distrutta dal terremoto.

   Definita da un’aula unica ed un abside semicircolare, affaccia su uno slargo trapezoidale, crocevia dell’espansione ottocentesca della città.

   Il prospetto, dalle linee neoclassiche rigorose ed essenziali, è caratterizzato da coppie di lesene che chiudono l’ingresso principale trabeato al primo livello.

   Superiormente, una finestra in asse, tra un secondo ordine di lesene ioniche, imposta un timpano triangolare.

   Lateralmente, il prospetto si arretra e si conclude con due piccole torri campanarie, con sovrastanti cupolette.

   Tra le opere di rilievo conservate all’interno troviamo il Dipinto della Madonna delle Grazie del 1600, già presente nell’antica cappella, e le statue in legno di Sant’Alfonso Maria De Liguori, Sant’Eligio e dei Santi Cosma e Damiano.

   La chiesa è stata recentemente restaurata a cura della professoressa Irene Marvasi.

Al sorgere delle prime abitazioni di Casalnuovo, fu piantato, vicino a questa chiesa, un pino che divenne secolare, raggiungendo grandi dimensioni, chiamato, nel dialetto locale, “a pignara i san Cosimu”. L’albero fu poi colpito e schiantato da un fulmine, nel 1960, ma lo troviamo raffigurato nello stemma civico cittanovese.

Esso è celebrato anche nei versi de “Il canto del pino” dell’illustre storico cittanovese Vincenzo De Cristo e in quelli del poeta e latinista taurianovese Francesco Sofia Alessio che, nel suo poemetto idilliaco “Vita Rustica”, ai versi 15-19, scrive:

….gentes

Templum Sanctis statuerunt fratribus

Et iuxta patulo succrevit tegmine pinus

Ingens, quae semper viret et supereminet aedes.

….gli abitanti

innalzarono un tempio ai Santi Fratelli

e acanto crebbe un enorme pino con ampia chioma,

che verdeggia e sovrasta le case.

 Nel 1980 l’Amministrazione comunale con il sindaco, avvocato Arturo Zito de Leonardis, in occasione dell’inaugurazione dell’Asilo nido “Teresa Gullace”, costruito nel quartiere dei Santi Cosma e Damiano, a ricordo di questa pianta volle far sistemare nel cortile, nei pressi della Chiesa, un altro giovane pino.

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